martedì 31 dicembre 2024

IMPARARE A FIDARMI DELLA LUCE

Questa mattina, dopo aver pulito a fondo la mia piccola casa, ho deciso di uscire.

Ho passeggiato seguendo un raggio di sole, quello più luminoso.

Così, mentre mi incamminavo quasi accecata da quella luce davanti a me, all’improvviso ho scorto una sagoma nel campo, proprio lì, a pochi metri da me.

Ci ho impiegato un attimo prima di capire che, quello che avevo davanti agli occhi, altro non era che un bellissimo cavallo dal manto marrone, con acconto una donna che lo teneva dalle briglie appena sotto la testa.

Il loro andamento era lento, ed io, sono rimasta qualche istante ad osservarli, forse perché, quello che stavo guardando, mi trasmetteva una sensazione di serenità e  appartenenza. Li guardavo e mi sentivo “al sicuro” e, se proprio devo essere sincera, anche adesso, mentre scrivo di loro e’ come se mi sentissi avvolta da una bolla dalla quale non vorrei uscire, almeno per adesso.

E’ così che le  emozioni di quella bolla magica sono divenute delle vere e proprie porte dentro me stessa. Così, ho iniziato ad immaginarmi passeggiare sul sentiero di questo anno che sta quasi volgendo al termine.

“E’ strano sai?” - mi sono detta con un mezzo sorriso - ogni anno tra il 30 e il 31 dicembre mi ritrovo, inevitabilmente, a tirare le somme dell’anno trascorso. 

Ed è incredibile come ogni volta, come ogni anno abbia in sé una sua caratteristica intrinseca.

E’ incredibile come ogni anno abbia in sé il compito di insegnarmi sempre qualcosa. Qualcosa che,ancora, non ho imparato.

Qualcosa che, ancora, non ho integrato.

La luce ambrata del sole,di questa mattina, quella che mi accecava mentre, cercavo di mettere a fuoco quello che intravedevo oltre la luce, credo, avesse uno scopo ben preciso: oscurare il superfluo ed illuminare l’essenziale.

Davanti a me, due esseri che a passo lento, anzi lentissimo si incamminano per chissà quale meta. Intorno a loro nulla è visibile, solo un fascio di luce che illumina i loro passi.

Ecco che, senza neanche sforzarmi più di tanto, la lezione di quest’anno si palesa al mio cuore, più chiara e nitida che mai.

Quale immagine migliore poteva scegliere l’universo per rispondere alla domanda che gli avevo appena posto?

“Lasciare andare la mente e tornare ad aprire il cuore.”

Imparare a fidarmi della luce, anche se non capisco.

Imparare a fidarmi della luce anche se ho paura, tanta paura.

Imparare a fidarmi della luce perché si, forse, anche io merito qualcosa di bello.

Imparare a fidarmi della luce perché quello che gli altri hanno fatto e non hanno con me e per me, parla di loro e non di me.

Imparare a fidarmi della luce perché mi merito di essere amata.

Imparare a fidarmi della luce perché so ancora amare.

Imparare a fidarmi della luce perché così, anche se a passo lento, proprio come quella donna con il suo cavallo, posso andare avanti e continuare a sperare che posso ancora arrivare lì, dove sogno di arrivare. In quell’angolo del mio cuore dove poter diventare una persona migliore me per e per questo mondo. 

A te, che ti sei spint* fino alla fine nel mio scritto ti auguro di continuare o di tornare a credere nella luce, perché LEI saprà farti arrivare proprio lì, dove sogni e desideri. Perché te lo meriti.

Perché ognuno di noi si merita quello che tanto desidera.

Dal mio cuore fino al tuo,

Lucrezia di Lernia in The Moonland

(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi.

Operatrice Komyo® ReikiDo. Esperta di cucito terapia.)




IMPARARE A FIDARMI DELLA LUCE

Questa mattina, dopo aver pulito a fondo la mia piccola casa, ho deciso di uscire. Ho passeggiato seguendo un raggio di sole, quello più lum...