mercoledì 3 settembre 2025

LE LUNGHE TAVOLATE A CASA DEI NONNI

 

E’ una signora di settantanove anni, dall’aspetto molto ben curato, quella che ho davanti a me.

I suoi capelli sono corti ma pettinati in una piega impeccabile; le grosse lenti foto cromatiche, degli occhiali da sole, riescono a nascondere appena i suoi occhi, che sanno comunque raccontare la vita che hanno visto scorrere dinnanzi a sé.

Un anello, con una grossa pietra turchese, avvolge il suo anulare sinistro che nasconde la sua fede nuziale, quasi come a volerla proteggere.

Il sorriso è dolce e delicato, proprio con il suo esile corpo  che, avvolto in abiti  perfettamente in tinta, si muove con un fare leggero, come il fluttuare di una piuma nell’aria.

Dopo qualche istante ci troviamo a conversare. Mi racconta delle sue tre nipotine più piccole che amano il risotto: “la più grande adora il risotto allo zafferano, mentre la più piccola mi chiede spesso di farle il risotto ai mirtilli” - così glielo faccio!

Conclude il racconto con un sorriso così “materno” che, davvero, mi scalda il cuore.

E’ proprio quel sorriso che mi da’ accesso ad una dimensione, così accogliente, che mi fa sentire libera di chiederle: “ i suoi nipoti più grandi, invece, quanti anni hanno?”  

“Uno ventuno e l’altro ventiquattro” - prontamente mi risponde e continua: “poi sa, noi abbiamo un’abitudine bellissima! Infatti ogni mercoledì tutti i nipoti vengono a casa mia e stiamo tutti insieme! Non sa quanta confusione si crea, però è una situazione bellissima. Voglio  dire, questi incontri, oltre a riempirmi il cuore, mi mantengono giovane e sa perché?  Perché sentire i loro discorsi mi aiuta a stare al passo con i tempi, mi parlano di cose che io altrimenti non conoscerei affatto.”

Io, nel frattempo, sono talmente rapita da quel discorso che, nella mia testa, quelle parole si sono trasformate in una sequenza di immagini, suoni, profumi e sapori che mi raccontano di quando ero io bambina e, la normalità, erano le lunghe  tavolate a casa dei nonni.

Le lunghe tavolate della domenica.

Le lunghe tavolate, compreso le nottate, di Natale e Capodanno.

Le lunghe tavolate di Pasqua.

Le lunghe tavolate a casa dei nonni a Trani, con i cugini che vedevo solo una volta all’anno. 

In queste occasioni eravamo così tante persone che era necessario suddividere i tavoli: quello dei bambini e quello degli adulti.

Immagino quei momenti e sento delle emozioni che, sono consapevole, non proverò mai più.

Insomma, uscita da questo mio momento di contatto con il passato, ho esplicitamente detto alla signora che tutto quello che succede a casa sua è bellissimo e che, oggi, è difficile riuscire a ricreare queste dinamiche “signora, e’ davvero una persona fortunata, lei questo lo sa?”

Lei: “eccome!”

Ci siamo trovate a confrontarci sul perché negli anni si siano perse queste abitudini.

Ci siamo ritrovate a confrontarci sul perché questi valori siano diventati, per alcune persone, superflui.

Ci siamo ritrovate, lei a 79 anni ed io a 43,  in accordo completo rispetto alle nostre opinioni, ai nostri pensieri così come i nostri punti di vista.

Dopo circa un’oretta ci siamo congedate, con uno sguardo di appagamento e profonda gratitudine che non penso nessuna parola possa davvero spiegare.

Grazie universo per questo incontro, per queste riflessioni e per queste belle emozioni.


Lucrezia di Lernia in The Moonland

(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi. Operatrice Komyo® ReikiDo. Esperta di cucito terapia.)


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