mercoledì 3 dicembre 2025

QUELLO SPAZIO DI SOSPENSIONE

 



Aveva i capelli a caschetto castano scuro, una maglietta  blu a maniche corte e, i pantaloni delle tuta, dovevano essere stati blu anche quelli.

L’ho visto lì, oltre il cancellone di quella casa, probabilmente la sua, mentre correva a riprendere la palla che lo aveva appena superato oltre le sue spalle.

Era estate quando mi trovavo a passare su quella strada che, ancora oggi, percorro quasi quotidianamente. Non so perché l’istinto mi abbia fatto voltare il capo in quella direzione, non è stato alcun suono e nessun rumore a catturare la mia attenzione, semplicemente ho voltato la testa verso di lui e l’ho visto correre, così entusiasta, dietro a quella palla. Avrà avuto super giù otto, dieci anni e, la scena, che avevo appena visto scorrere davanti ai miei occhi, e’ come se mi avesse trascinato in una dimensione di sospensione. 

La definisco “dimensione di sospensione” perché è come se il tempo si fosse fermato in quel giorno, a quell’ora e in quel preciso istante. 

Perché proprio in quello spazio-tempo dentro di me hanno iniziato ad attivarsi tutta una serie incognite, come: 

“chissà come sarà la sua vita quando sarà adulto?” oppure : “chissà quali saranno le sue passioni?” e ancora: “chissà quali gioie e quali dolori disegneranno la sua vita?”

Mentre in me emergevano tutte queste domande, sorridevo nel pensare a quante possibilità potrà avere quel bambino con tutta la vita che ha ancora davanti a sé!

Così da quel giorno e dopo quell’esperienza emotiva, ogni tanto e senza alcuna ragione apparente, quando vedo passarmi accanto qualche persona sconosciuta, così come mi è successo con quel bambino, mi capita di chiedermi a cosa si porta dentro al cuore: 

“chissà che lavoro fa?” 

“chissà se è felice?” 

“chissà se si sente amata/o”

“chissà cosa sta pensando in questo momento?”

Allora, dentro di me,  inizio ad immaginar storie;

A vedere sorrisi;

A sentire abbracci, lacrime e baci.

Proprio come è successo con quel bambino che, nel osservarlo così piccolo, e’ come se, in quell’istante, fossi riuscita a vederlo già adulto, come se fossi riuscita a sentire la pienezza di tutto il suo bagaglio di vita.

Riuscire a connettermi a questa frequenza energetica riesce a riempirmi di speranza, perché è come se in quello spazio di sospensione riuscissi a sentire la pienezza, il valore e l’importanza anche di un solo istante, riuscendo così a raccontare storie che magari non esiteranno mai ma che, anche solo per qualche istante, vivono dentro di me.

E’ chissà se quel bambino saprà mai di quanto quanto è stato bello e speciale per me incontrare la sua vita, anche per un singolo e “microscopico” istante?

Dal mio cuore fino al vostro.


Lucrezia di Lernia in The Moonland(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi. Operatrice Komyo® ReikiDo. Esperta di cucito terapia.)




QUELLO SPAZIO DI SOSPENSIONE

  Aveva i capelli a caschetto castano scuro, una maglietta     blu a maniche corte e, i pantaloni delle tuta, dovevano essere stati blu anch...